All’assemblea ANEF si parla di rischio ed impresa

Ospiti di Gewiss e dell’incontro annuale dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, grandi sportivi ed esperti di human factor tracciano le sfide parallele che accomunano imprenditori e campioni. Raggiunto anche l’accordo per il nuovo contratto nazionale collettivo

Cenate Sotto (Bergamo), 5 giugno 2019_Il capitano d’impresa come il campione: sfida, rischio e risultato sono i medesimi ingredienti di un percorso che accomuna l’imprenditore allo sportivo. Ci sono molti tratti paralleli nell’iter che porta all’eccellenza, sia nel campo del lavoro, sia nelle sfide agonistiche. Per la sua assemblea annuale, ANEF– Associazione Nazionale Esercenti Funiviari ha scelto di mettere a dialogo le imprese di grandi sportivi accanto alla propria realtà imprenditoriale che raccoglie e rappresenta, in tutta Italia 1500 impianti, sparsi su tutti i rilievi del Belpaese e pari al 90% del mercato della mobilità su fune.

ASSEMBLEA ANNUALE
“Montagna, Sport, Tecnologia – Storie di Imprese Straordinarie” è il tema dell’incontro di venerdì 7 giugno dalle 11:30 a Cenate Sotto, Bergamo: ospiti nella sede di Gewiss, azienda produttrice di soluzioni e servizi per la home & building automation, la protezione e la distribuzione dell’energia, la mobilità elettrica e l’illuminazione intelligente, numerosi esponenti del mondo dello sport e della formazione porteranno la loro esperienza. A confrontarsi sui temi dell’Assemblea saranno Valeria Ghezzi, Presidente di ANEF e, per Gewiss, Luca Bosatelli, Vice Presidente e CEO, Marco Marini, Direttore Generale e Marco Ceudek, Coordinatore Digital Sport Innovation.

L’IMPRESA FRA RISCHIO E SICUREZZA
“Ad accomunare avventure sportivi ed imprenditoriali – spiega Valeria Ghezzi, Presidente di ANEF– sono molti fattori. Alla base vi sono costanza, tenacia, tecnica, passione e coraggio. Poi subentrano il rischio e la sua gestione ed ancora la sicurezza, il fair play pur nella competizione, fino al rispetto dell’ambiente in cui si opera. I grandi risultati sono possibili solo quando gli sforzi, degli imprenditori come degli atleti, vanno oltre il proprio limite”.
Moderati da Pier Bergonzi, vice direttore di Gazzetta dello Sport, si confronteranno alcuni fra i big azzurri degli sport invernali e dell’alpinismo: a raccontare della propria percezione di rischio sarà Sofia Goggia, grintosa punta di diamante della valanga rosa del terzo millennio, prima azzurra a vincere un oro olimpico in discesa, disciplina dove, più che altrove, occorrono velocità e controllo. Hervé Barmasse, alpinista e signore del Cervino, porterà come esempio la costruzione delle sue imprese – fra solitarie ed invernali in prima assoluta – che lo rendono uno dei più raffinati interpreti delle nuove istanze di un alpinismo rispettoso e di esplorazione. Ed ancora, a parlare di rischio e calcolo, ecco Kristian Ghedina, un’altra icona dello sci alpino, vulcanico interprete della velocità negli anni Novanta e fiero ambassador dei prossimi Mondiali di Cortina 2021 e Micaela Moioli, prima campionessa italiana a vincere l’oro olimpico nel 2018 in snowboardcross a PyeongChang.
HUMAN FACTOR
I margini di errore si riducono sempre di più e crescono, invece, le variabili che possono determinare il successo o il fallimento di un progetto. Serve quindi, nell’impresa come nello sport, una pianificazione evoluta che supporti coraggio e passione, elementi che restano alla base di ogni grande avventura. Per questo, a parlare di human factor e risk management sarà Antonio Chialastri, capitano, istruttore di volo e formatore nell’ambito della gestione del rischio.

NUOVO CONTRATTO
L’assemblea annuale di ANEF è da sempre occasione di fecondo dibattito fra i soci e quest’anno sarà anche preceduta da un fondamentale momento istituzionale. Giovedì 6 giugno alle 17, nella sala Stucchi del Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo, alla presenza delle sigle sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti e SAVT, è in programma la sottoscrizione del rinnovo, per il triennio 2019 – 2022, del “Contratto Collettivo Nazionale di lavoro per gli addetti agli Impianti di trasporto a fune”. Nonostante il decreto dignità non riconosca come stagionali i dipendenti del settore, imponendo ulteriori oneri e maggiorazione alla categoria, “Si tratta – afferma la Presidente di ANEF Valeria Ghezzi – di un risultato estremamente importante a cui arriviamo – forse come unica categoria nazionale – con orgoglio entro i termini di scadenza, grazie all’impegno di tutti e nel rispetto dei nostri dipendenti, che restano la nostra più grande risorsa”.

HERVE’ BARMASSE
Hervé Barmasse è alpinista, atleta del Global Team The North Face®, guida alpina, scrittore e regista. Classe 1977, nasce a Valtournanche in una famiglia di guide alpine da quattro generazioni. Ha aperto diverse vie in tutto il mondo, alcune anche in solitaria. Fra i suoi terreni di azione ci sono il Cerro Piergiorgio e San Lorenzo in Patagonia, la prima salita del Beka Brakay Chhok in Pakistan e l’Himalaya, oltre alle Alpi. Legato ed innamorato del Cervino, la sua montagna d’elezione, fra vie nuove, prime invernali e prime solitarie, Barmasse è, infatti, l’alpinista che ha all’attivo più exploit sulla Gran Becca. Ha ottenuto importanti riconoscimenti tra i quali il premio accademico Paolo Consiglio, ricevuto quattro volte. Nel 2010 esce Linea Continua, la sua prima prova da regista per raccontare la salita, col padre Marco, al colouir del Cervino che oggi porta il nome della sua famiglia. Nel 2012 è la volta di Non così lontano, che racconta l’apertura di tre nuove vie sul Monte Bianco, sul Monte Rosa e sul Cervino. La montagna dentro, edito da Laterza nel 2015, è la sua prima fatica letteraria.

ANTONIO CHIALASTRI
Antonio Chialastri, classe 1965, è pilota di aereo, docente universitario e consulente sui temi del risk management e dello human factor. Ufficiale dell’esercito, frequenta la Flight Academy di Alitalia e diventa pilota. Comandante dal 2011 è stato anche istruttore di line trainer e type rating sugli Md-80 e coordinatore del progetto master guide per il centro addestramento Alitalia degli istruttori e dei candidati al corso di comando. Il suo regno è oggi l’A320, ma anche l’università dove si occupa, attraverso l’organizzazione di vari master, di crew resource management. Anche a questo sono servite le lauree in Filosofia ed Epistemologia, il master in Bioetica, oltre alle cinque lingue straniere parlate. All’attivo ha numerose consulenze, anche per il Ministero dei Trasporti e diverse associazioni internazionali. Responsabile del dipartimento human factor del centro studi Stasa – Sistemi avanzati per sicurezza ed ambiente nel trasporto aereo, dal 2018 è anche membro del Comitato organizzatore della EuroSciCon Conference Ergonomics.

KRISTIAN GHEDINA
Simbolo della nazionale azzurra di sci alpino e del coraggio dei suoi uomini jet, Kristian Ghedina, classe 1969, è oggi appassionato ambasciatore dei valori sportivi dello sci e della sua bellissima terra, Cortina D’Ampezzo dove ha colto la sua prima vittoria nel 1990. In quegli anni è stato il più vittorioso discesista azzurro della Coppa del Mondo di sci alpino. Nella sua carriera ha conquistato 12 discese ed un superg, oltre a 20 podi. Ha partecipato a cinque Olimpiadi, mentre ai Mondiali ha vinto, fra 1991 e 1997, tre medaglie: l’argento in combinata a Saalbach, quello in discesa a Sierra Nevada e il bronzo, sempre in discesa, a Sestriere. Insieme agli austriaci Franz Klammer e Michael Walchofer è l’unico azzurro a detenere il record di quattro vittorie in discesa sulla Saslong di Val Gardena, dove ha avuto, nel 2004, un incontro faccia a faccia con un capriolo. Memorabile resta anche il suo salto con spaccata a 137,6 km orari, sulla Steif di Kitzbuhel, pista leggendaria dove è stato il primo italiano a vincere la discesa nel 1998.

SOFIA GOGGIA
Classe 1992, Sofia Goggia è una delle più forti sciatrici italiane di sempre con sei vittorie, 19 podi in Coppa del Mondo, un oro olimpico, un argento ed un bronzo iridate, oltre alla Coppa di discesa. Nel 2018 ai Giochi di PyeongChang si laurea campionessa di discesa, prima azzurra a centrare questo obiettivo. Nello stesso anno si porta a casa anche la Coppa del Mondo di specialità sempre in discesa. Talento puro, cresciuto in Valle di Astino, non lontano dai luoghi natali dell’altra campionessa olimpica Micaela Moioli, Goggia ha debuttato in Coppa del Mondo nel 2013. Convocata a sorpresa per i Mondiali di Schladming, quell’anno sfiora il bronzo in supergigante per 4/100 e chiude settima in supercombinata. Da allora è stato un crescendo, costellato anche da numerosi infortuni: l’ultimo prima dell’inizio della scorsa stagione che ha, infatti, disputato solo parzialmente, ottenendo due podi e l’argento in supergigante ai Mondiali di Are. Il suo palmares iridato include anche il bronzo in gigante a Sankt Moritz nel 2017 dove chiude ancora quarta in discesa. Quella fu anche la stagione dei record con 1.197 punti che le valgono il terzo posto nella classifica overall grazie a 13 podi in quattro specialità diverse: un’altra prima assoluta per una sciatrice italiana che migliora i record stabiliti da Karen Putzer e Deborah Compagnoni. Amante della lettura, della fotografia e dei viaggi, considera la sua prima tifosa il suo cane Belle, che spesso la segue al parterre.

MICAELA MOIOLI
Classe 1995, Micaela Moioli ha vinto, prima italiana di sempre, l’oro olimpico in snowboardcross, sulle piste coreane di PyeongChang nel 2018. Già quattro anni prima, nel 2014, sulle piste russe di Sochi arrivò alla finale dei Giochi da favorita, ma si infortunò in gara, quando era lanciata verso una probabile medaglia di bronzo, rompendosi i legamenti crociati del ginocchio sinistro. Dalla sua Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, proprio come l’altra olimpionica Sofia Goggia, è sugli sci già a tre anni, fra le piste della val di Scalve. Presto, su consiglio di mamma Fiorella, prova e preferisce la tavola dello snowboard. Ha debuttato in Coppa del Mondo a 17 anni: era il 2012 e da allora, in poche stagioni, ha scalato le classifiche, conquistando diversi sigilli iridati juniores, 10 vittorie e 14 podi nel massimo Circo Bianco, oltre alla coppa di specialità sia nel 2016 sia nel 2018. Nel 2015 vince, prima azzurra, una medaglia a Mondiali: da allora il suo palmares iridato si è arricchito ed oggi vanta, in totale, tre bronzi iridati, ed un argento a squadre, in coppia con il collega Omar Visintin.

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