ANEF: 150 milioni di euro investiti nel futuro della montagna

Per raccontare il futuro della montagna italiana non serve un indovino. Domani è già qui, lo leggiamo nelle carte, ovvero nei progetti, nella capacità di proiettarsi lontano, osservando con attenzione dove puntano gli indicatori di tendenza. Si intitolava proprio “Montagna Domani” l’incontro promosso da ANEF – Associazione Nazionale Esercenti Funiviari nella cornice della fiera Skipass di Modena, il Salone del Turismo e degli Sport Invernali. Un appuntamento dedicato a chi, con la sua attività, mantiene viva la montagna e rappresenta un fattore di sviluppo economico e sociale per un territorio “difficile” e a rischio spopolamento.

A partire dal trasporto a fune: quest’anno le aziende hanno investito oltre 150 milioni di euro fra nuovi impianti, ammodernamenti di impianti esistenti, sistemi per l’innevamento programmato, bacini idrici e riserve d’acqua, battipista, oltre alle strutture e i servizi “di contorno”, come i rifugi. Come evidenziato da Massimo Feruzzi di Skipass Panorama Turismo, l’osservatorio del turismo montano, “la ricaduta economica generata dalle società degli impianti sul territorio è pari a 6,7 volte l’investimento effettuato”. Le società di impianti a fune rendono la montagna accessibile a tutti, anche a chi non pratica lo sci. Gli “sportivi sulla neve”, sciatori e non, superano i 4 milioni, e grazie a loro il sistema della montagna invernale nel 2018 ha prodotto un fatturato superiore agli 11 miliardi di euro (ovvero l’11,2% del PIL italiano).

 

 

Il settore crea occupazione e opportunità ed è centrale nell’economia dei territori montani: impegna 400 società attive nel settore a livello nazionale, per un totale di oltre 1.500 impianti, 12.000 dipendenti tra fissi e stagionali, circa 1 miliardo di euro di fatturato e 7 miliardi di euro di indotto.

“Mantenere attivi gli impianti significa anche monitorare e curare i territori” ha commentato Valeria Ghezzi, presidente ANEF: “non dimentichiamoci che dove ci sono gli impianti non c’è dissesto idrogeologico. E in questo ci sta dando una grossa mano la tecnologia, che permette di controllare un’ampia porzione di territorio e al tempo stesso ridurre gli sprechi e i consumi di energia e risorse”. Tra gli esempi virtuosi di gestione high-tech del comparto, la Web App “Snowfall Report”, raccontata dall’ingegnere Augusto Mabboni, che permette di monitorare in tempo reale l’innevamento delle piste in Alta Badia.  

 

 

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