“Come i cambiamenti climatici impattano sulla montagna”, l’intervento di Valeria Ghezzi a Cortina d’Ampezzo

Sci e turismo sostenibile in epoca di climate change. Se ne è parlato in uno degli appuntamenti della settimana dedicata ai Giornalisti Italiani Sciatori all’interno del ricco programma organizzato da Cortina Skiworld.

 

L’importanza della tutela dell’ambiente è un tema che sta a cuore tanto agli amministratori locali quanto agli impiantisti e agli operatori della neve, consci del fatto che la montagna e la natura sono parte integrante imprescindibile dell’offerta turistica.

La sfida per chi fa imprenditoria in montagna e con lo sci, un’industria che vale 10/12 miliardi di euro e impiega 120.000 persone, è quello di coniugare lo sviluppo con la tutela dell’ambiente.

 

“Da imprenditore la nostra priorità è tenere vivo il tessuto socio economico della montagna e far funzionare, attraverso gli impianti a fune, tutte le realtà legate all’alta quota – ha spiegato Valeria Ghezzi, presidente ANEF – In montagna, negli ultimi 20 anni, abbiamo assistito a cambiamenti estremamente visibili, a cui ci siamo dovuti adattare di anno in anno. Dagli anni Sessanta, il turismo sulla neve ha consentito alle popolazioni montane di restare a vivere nelle Terre Alte. Oggi, in una condizione di cambiamento climatico, se nelle nostre valli è ancora possibile vivere e lavorare è grazie all’innevamento programmato, che non mi stancherò mai di dire è assolutamente sostenibile, essendo unicamente una miscela di acqua e aria”.

 

 

“Gli impianti di risalita, per esempio, costruiti sui territori delle Regole o del Comune – ha spiegato Luigi Alverà, vicesindaco di Cortina d’Ampezzo – per essere costruiti necessitano di un iter di approvazione molto complesso da parte dei proprietari e la garanzia di mantenere la consistenza del patrimonio inalterata. In che modo? Mettendo a disposizione un patrimonio di superficie equivalente”.

 

Rispetto per la natura e allo stesso tempo attenzione per chi in montagna ci lavora, senza demonizzare, come spesso si sente fare, il turismo bianco, che ha permesso di creare valore dove un tempo c’erano territori in via di spopolamento.

 

Continua Mario Passeri, Ad di Demaclenko, una delle più importanti realtà nella produzione di impianti per l’innevamento programmato. “La produzione di neve coniuga energia, aria di montagna e acqua di torrente, alle giuste temperature. Quello che viene fatto in montagna non è mai egoistico o fine a se stesso: ad esempio i bacini idrici che servono per l’acqua dell’innevamento programmato, fungono anche da fonte di approvvigionamento per malghe e ristoranti locali”.

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