Convenienza stagionale

Un’opzione per chi non teme il meteo, sceglie di giorno in giorno dove andare, vive la montagna a 360°. Il forfait stagionale è cambiato negli anni: sempre più spesso è la porta di ingresso a un’esperienza globale, che include tutti i servizi della località, e si estende su più comprensori.

È quasi un rito: all’inizio della stagione ci si ritrova davanti alle casse per acquistare il ticket stagionale del comprensorio, si incontrano i maestri di sci, gli amici dello sci club, e già sembra di assaporare la prima neve. Lo stagionale è un fenomeno di costume e un segno di appartenenza, o anche, per alcuni, uno status symbol, come fosse il retaggio di un’epoca in cui i turisti si chiamavano villeggianti. È un biglietto che si rivolge a clienti che trascorrono molte giornate sulle piste durante l’anno: gli sciatori residenti, gli operatori turistici, gli atleti, ma soprattutto coloro che hanno eletto la località sciistica a seconda residenza.

In realtà anche in questo settore ci sono state notevoli evoluzioni. Da un lato gli operatori hanno ampliato il contenuto: insieme allo sci vengono offerti sconti su diverse attività ludiche e sportive, la ristorazione e gli esercizi commerciali. Lo skipass diventa una sorta di tessera del club della località. Dall’altro lato compaiono offerte allargate in ampiezza, la cui validità si estende a più aree, a volte su base regionale. Così si intercetta un nuovo tipo di sciatore, itinerante, che sceglie di volta in volta le località migliori per una giornata singola o un weekend lungo.

In ogni caso, riguardo alle tariffe, le imprese funiviarie non hanno generalmente margini di guadagno elevati: spesso si sottovalutano i costi per fornire dei servizi all’altezza degli standard richiesti, soprattutto se si confrontano i comprensori sciistici ad altri sport e attività, come la frequentazione di stabilimenti balneari, campi da golf, campi da tennis.

In Italia il prezzo dello stagionale viene fissato sul valore di 18/20 giornalieri, così come accade nel resto d’Europa. Negli Stati Uniti la tariffazione è un po’ più articolata, accanto allo stagionale cui siamo abituati “unlimited & unrestricted” sono offerti abbonamenti (season passes) con limitazioni a 7 o 10 giornate o con esclusione di alcuni periodi di alta stagione.

In ogni caso, ogni biglietto stagionale venduto rappresenta una boccata di ossigeno per tutto l’indotto che si sviluppa intorno al “prodotto neve”: non solo impianti e piste, ma ristorazione, ricettività, attività outdoor, noleggio dell’attrezzatura, negozi e scuole di sci. Questo avviene grazie a uno degli “effetti collaterali” positivi del ticket stagionale: è uno stimolo a frequentare maggiormente le stazioni e a sciare di più, anche quando le previsioni meteo non sono ottimali, o quando si ha a disposizione solo mezza giornata.

Gli sciatori “stagionali” scoprono, infatti, una montagna diversa dal solito. Imparano ad apprezzare il fascino di una discesa nel bosco durante una nevicata, o la bellezza di una pista al sole, a 2-3mila metri di altitudine, con vista sul mare di nuvole che chiude la vista a chi si trova, invece, più in basso. Un’esperienza di immersione nella natura che non ha eguali.

di Danilo Chatrian e Elena Tartaglione pubblicato su Rivista Sciare numero 720

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