Il pieno di energia nello zaino: i consigli

Qual è il “carburante” giusto da utilizzare in montagna? Indubbiamente quello che destinato a noi umani, e non alle auto. Il consiglio migliore è sempre lo stesso: abbandonare nel parcheggio giù a valle la vettura alimentata a benzina o gasolio, e salire in quota in modalità green, sfruttando le gambe e gli impianti a fune, affidandosi, quindi, alla mobilità sostenibile. L’importante è fare il pieno di energia, nutrirsi e idratarsi in modo tale da non restare a secco nel bel mezzo di un sentiero, fiacchi e spossati, con la testa che gira.

Fondamentale è l’acqua, naturalmente. Ma anche il cibo conta molto. C’è chi fa incetta di barrette energetiche, che occupano poco spazio e presentano innegabili vantaggi. Ma anche alimenti più semplici, che già abbiamo in dispensa, ci aiutano ad alimentarci correttamente e in modo molto gustoso. Senza contare il fatto che, in termini di fascino, l’escursionista vintage che tira fuori una mela dallo zaino e la sbuccia agilmente con il coltellino batte di una buona lunghezza il runner che scarta colorati mattoncini di cibo irriconoscibile, dall’aspetto non proprio allettante.

Ecco 5 suggerimenti sempre validi:

1 – Elabora un piano in anticipo. Guarda la mappa, cerca su internet o chiedi consiglio a chi conosce la strada: per preparare lo zaino dovrai sapere dove sono – se ci sono – i punti acqua, i bar, e sei il rifugio a cui punti è aperto o chiuso. In caso di dubbio, prevedi dell’acqua in più. E scegli i corretti contenitori per l’acqua e il cibo, in acciaio, riutilizzabile, igienico e resistente. L’alluminio, dopo molti utilizzi, può dare all’acqua un cattivo sapore, e non è adatto al contatto con il cibo. Una buona alternativa è la borraccia o la vaschetta in plastica, ma con l’etichetta “BPA Free”.

2 – Chi ben comincia è a metà dell’opera. La tua escursione in montagna inizia… a casa, al momento della colazione. Chiunque farebbe il pieno prima di mettersi in viaggio, giusto? Deve essere sostanziosa ma non pesante: spazio alla frutta, secca o fresca, fette biscottate, miele o marmellata, yogurt in abbondanza, pane integrale o ai cereali. E perché no, si possono imitare i breakfast anglosassoni, con un uovo o un po’ di prosciutto e ricotta.

3 – Il carburante più importante è l’acqua. Quanta portarne? Il consumo medio è stimato intorno a un litro ogni 2 ore di cammino. Ma generalmente durante le gite più lunghe si incappa in una fonte d’acqua potabile. Così come si cammina un passo alla volta, ci si idrata per piccoli sorsi, anche ogni 15-20 minuti. E si parte già inizialmente dissetati. Quando si suda molto e si va in quota conviene poi aggiungere dei sali minerali, anche perché salendo si trova un’acqua più povera.

4 – Nutriti spesso e bene. Nello zaino non dovrebbero mancare cibi salati, secchi e fonti in proteine come speck, prosciutto crudo, bresaola, tacchino, oltre a frutta fresca e secca e magari un pezzettino di cioccolato fondente. Come per l’acqua, si deve pensare a fare piccoli e frequenti spuntini, per non rischiare di andare in “riserva”, o per meglio dire in crisi energetica. È inutile digiunare per ore e poi divorare mezzo zaino, meglio alimentarsi costantemente, più o meno ogni ora.

5 – Un pranzo in leggerezza. In rifugio si dovrebbero evitare i cibi troppo ricchi di grassi, perché appesantiscono, provocando il classico abbiocco post prandiale che, in montagna, non è il miglior viatico per una camminata. Anche con gli zuccheri meglio non eccedere: ad un picco glicemico segue inevitabilmente un calo. E comunque dovrete aspettare un’ora o due prima di rimettervi in cammino.

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