Il richiamo della montagna italiana

Una filiera turistica che investe e punta ai mercati esteri, anni di programmazione e lavoro che porteranno i loro frutti anche in futuro.

Come si è evoluto il turismo internazionale nel corso degli ultimi anni? Ne hanno parlato la Presidente di ANEF Valeria Ghezzi e Francesco Bosco, Direttore di Funivie Campiglio Spa e Presidente di ANEF Trentino, sul numero 732 della rivista quindicinale Sciare Magazine. Buona lettura!

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La montagna non si muove. Anche quando le nostre certezze barcollano e ci sentiamo più fragili lei è lì, solida come la roccia di cui è fatta, pronta ad elargire le sue meraviglie. E ci aspetta sempre. “La stagione dello sci è finita prima del previsto, in pieno accordo con quanto stabilito dai relativi provvedimenti delle istituzioni regionali e provinciali. Ma l’appuntamento con la montagna italiana è solo rimandato. E per questo ancora più desiderato” ricorda Valeria Ghezzi, presidente ANEF – Associazione Nazionale Esercenti Funiviari. Ad attendere con impazienza sono i turisti italiani e anche gli stranieri, che sempre più numerosi frequentano le nostre vette. “Raccogliamo quanto abbiamo seminato in questi anni: puntando anche sugli sport complementari allo sci, la gastronomia, le tradizioni, il benessere, l’ospitalità, abbiamo esteso e aggiornato la nostra offerta, calibrandola sulle attese degli ospiti. Cosa cercano i turisti internazionali? Sono orientati allo sci e necessitano di informazioni e canali di comunicazione nella loro lingua. Negli ultimi anni la filiera ha plasmato le proprie proposte in base a queste richieste”.
Tra le località che hanno abbracciato maggiormente questa filosofia c’è Madonna di Campiglio, come spiega Francesco Bosco, direttore di Funivie Campiglio Spa. “Da tempo abbiamo scelto di puntare sui mercati esteri valorizzando ciò che offriamo di speciale, come gli impianti che partono direttamente dal paese o la certezza di trovare neve, grazie a un insieme di fattori che comprendono altitudine, esposizione e conformazione geografica. Solo 12 anni fa il turismo straniero era l’8% del totale ed era fortemente condizionato dal mercato russo e inglese. Oggi invece collaboriamo con 54 paesi, e registriamo un 50% di presenze straniere per quanto riguarda le settimane bianche”.

Fondamentali gli investimenti. “Gli stranieri – prosegue Francesco Bosco – tendono a prenotare le vacanze con largo anticipo, e quindi devono poter essere certi di trovare piste perfette per tutta la stagione. Per questo abbiamo realizzato il lago Montagnoli, il più grande bacino italiano per l’innevamento programmato. Uno specchio d’acqua alpino che custodisce 200mila metri cubi d’acqua. Se la temperatura è abbastanza bassa può ricoprire di neve tutte le piste in sole 120 ore, ovvero 5 giorni. Questo, normalmente, ci permette di aprire dall’ultimo weekend di novembre all’ultimo weekend di aprile, offrendo 5 mesi ininterrotti di sci”.


©Marco Bonomo da Unsplash

La stagione si è allungata, e così anche il demanio sciabile. “Dal 2011 è diventato operativo il collegamento con Pinzolo, Folgarida e Marilleva, e ora si possono percorrere 150 km di piste sci ai piedi. Avere una grande skiarea è un altro fattore attrattivo importante per gli stranieri – e non solo”.
Terzo punto, un settore alberghiero e ricettivo all’altezza e un’enogastronomia di qualità. “Abbiamo ben 11 rifugi che gravitano intorno a Madonna di Campiglio, una ventina se consideriamo anche Pinzolo, Marilleva e Folgarida. E 3 ristoranti stellati a valle”. Infine, gli assi nella manica, le azioni concertate con l’azienda di promozione turistica, nell’ottica di costruire un prodotto di destinazione coerente con le richieste del mercato, e lo sport. “La gara di Slalom speciale maschile di Coppa del Mondo che si tiene ogni 22 dicembre sul canalone Miramonti viene trasmessa dagli schermi televisivi in tutto il mondo ed esalta l’immagine di una località perfetta per lo sci” conclude il direttore delle Funivie di Madonna di Campiglio.

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