Libertà di accesso

Dalla rete dei sentieri ai percorsi ferrati, dalle strade asfaltate agli impianti a fune, passando per le guide alpine e tutti coloro che assicurano servizi a chi va in montagna: negli ultimi decenni il tema dell’accessibilità è diventato uno degli assi portanti del nostro rapporto con le terre alte.

Come un magnete, le vette ci attraggono misteriosamente. A chi gli domandava perché volesse scalare l’Everest, George Mallory rispondeva semplicemente: “Perché è lì”. È davvero importante che tutti abbiano la possibilità di vivere le sensazioni che ci offre la montagna: chi la frequenta la conosce, chi la conosce la ama, e chi la ama la protegge e la difende in modo più efficace. Ed è meglio essere in tanti a farlo.

Il tema dell’accessibilità in montagna ha assunto un’importanza sempre maggiore negli ultimi anni: la sensibilità generale si è evoluta. Tutto questo fa parte dell’attuale processo di democratizzazione della società in ambito politico, economico e culturale, che punta ad estendere a una platea più ampia ciò che prima era riservato a pochi eletti.

In questo senso, a farci da guida è la Convenzione ONU ratificata dall’Italia nel 2009, che definisce la disabilità non una caratteristica intrinseca dell’individuo ma l’interazione tra una condizione personale e un ambiente sfavorevole. Una situazione a cui tutti possiamo essere confrontati, a meno che non ci si adoperi per rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di vivere appieno l’esperienza di salire in quota.

Ad esempio, la costruzione di moderne strade al posto degli originali tratturi ha reso accessibili territori prima quasi del tutto isolati. Basti pensare a quella grande opera di ingegneria che è la Strada delle Dolomiti, inaugurata nel 1909: 110 km che partendo da Merano conducono attraverso Alto Adige, Trentino e Veneto.

La realizzazione dei sentieri in montagna ha creato una rete di percorsi pedonali per rendere accessibili a tutti ampie aree montane: dove prima solo pastori e camosci osavano avventurarsi in sicurezza, oggi incontriamo escursionisti che imparano, un passo dopo l’altro, ad entrare in relazione con un paesaggio per loro nuovo, ma più antico dell’uomo. Le Alpi e gli Appennini sono solcati da sentieri mappati che rispettano i codici CAI e che richiedono una manutenzione costante. Fanno parte di un sistema più ampio che coinvolge diverse figure professionali, tra le quali le guide alpine e i rifugisti. Perché l’accessibilità, in montagna, non è solo “hardware”, ma soprattutto “software”: informazioni e servizi per garantire la sicurezza.

Meritano un capitolo a sé le ferrate: inventate a scopi militari, durante la Grande Guerra, per rendere percorribili dalle truppe vie alpinistiche altrimenti riservate a pochi, oggi sono aperte a un pubblico più ampio, dotato comunque di una base minima di competenza e capacità.

La naturale evoluzione di questo processo di democratizzazione della montagna sono gli impianti a fune: in inverno e in estate offrono la possibilità di raggiungere aree che per molti rimarrebbero altrimenti inaccessibili. Non solo: consentono a tanti alpinisti, biker e in generale persone esperte e dalle competenze tecniche avanzate di partire da quote elevate per intraprendere un trekking, una traversata con gli sci, una scalata. Tutto questo in piena sicurezza. Le funivie favoriscono quindi sia le persone allenate e preparate ad affrontare la montagna, sia tutti coloro che per varie ragioni non possiedono queste caratteristiche.

Ma ancora non è finita. Ora la sfida è di rimuovere le ultime barriere e garantire a chi ha ridotta mobilità gli stessi diritti degli altri – altrimenti diventano privilegi – permettendo a tutti di raggiungere la vetta. Per allargare l’area della coscienza, come ha scritto Allen Ginsberg.

 

di Stefano Illing e Elena Tartaglione pubblicato su Rivista Sciare numero 719

Nessun commento finora.

Leave a Reply

Puoi usare questi tags <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Top