CORTINA. «Il più bell’esempio di un impianto che non muore». Così Valeria Ghezzi, presidente dell’associazione nazionale esercenti funiviari (Anef), commenta l’iniziativa della società Funivie Faloria che ha deciso di mettere in vendita le cabine gialle e rosse, installate sull’impianto di Staunies all’inizio degli anni Settanta.
Alto più di due metri, con il diametro di un metro, ogni ovetto, appeso alla fune d’acciaio, era in grado di trasportare in estate due persone da Son Forcia fino ai 3 mila metri di forcella Staunies, sul Cristallo. L’impianto è chiuso dall’estate scorsa per la scadenza delle concessioni e non potrà più aprire.
La società Faloria ha quindi deciso di mettere all’asta i bidoncini e nel contempo si è attivata per progettare un nuovo impianto. Da pochi giorni è possibile inviare una mail all’indirizzo faloria@dolomiti.org per manifestare l’interesse all’acquisto degli ovetti e ad oggi sono più di 250 coloro che hanno scritto. La base d’asta per ogni cabina è di 500 euro più Iva.
«Vendere agli appassionati le cabine di Staunies», commenta Ghezzi, «è un bell’esempio di un impianto che non muore mai, che resta a chi lo ha apprezzato ed ha modo di continuare ad apprezzarlo. La cabinovia di Staunies è un impianto storico, ha un suo grande valore legato alle Olimpiadi di Cortina del 1956, e ai primi impianti che permisero di raggiungere le alte vette dolomitiche, realizzato su terreno difficile, verticale. Le cabine, messe dagli anni Settanta, sono oggi ben conservate e possono restare in mano di chi le vorrà apprezzare. Sono sicuramente un bel ricordo del valore di questo impianto».
Alcuni bidoncini, a perenne memoria, verranno conservati dalla società Faloria che li esporrà in Cristallo e alla partenza della funivia Faloria, ma una novantina saranno ceduti.
«La storia ha sempre il suo fascino», conclude la presidente Ghezzi, «e sebbene a Staunies si sta progettando un impianto moderno, far continuare a vivere le vecchie cabine è un bel modo di gestire l’impianto stesso».
Le richieste alla società Faloria aumentano di giorno in giorno, solo ieri ne sono arrivate una cinquantina, a dimostrazione dell’affetto che gli amanti della montagna hanno per lo storico impianto.
«È un buon segno», commenta Renzo Minella, presidente dell’Anef Veneto, «che dimostra l’attenzione verso il settore impiantistico. Il nostro augurio è che tutti coloro che si varranno comprare una cabina da utilizzare come meglio credono, continuino anche a frequentare gli impianti di risalita, sia in estate che in inverno».
Alessandra Segafreddo per il Corriere delle Alpi
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