Poca neve, piste perfette i miracoli degli impiantisti

Minella (Anef): «Lo scorso anno spesi 5 milioni per la neve artificiale» Servono bacini in quota: al lavoro per trovare contributi e autorizzazioni

BELLUNO. Come sciare senza un fiocco di neve naturale? La stagione invernale 2016-2017 ha sancito una sorta di piccolo record sotto questo punto di vista, visto che si è sciato fino al primo di maggio nonostante le scarse precipitazioni.
Un salasso per innevare. Merito degli impiantisti, che si sono sobbarcati da soli i costi dell’innevamento artificiale: «Lo scorso anno i costi relativi alla produzione di neve artificiale hanno superato abbondantemente i cinque milioni di euro», sottolinea il presidente di Anef Veneto, Renzo Minella. «Questo aspetto si è confermato ancora una volta l’anello debole della catena, visto che le presenze riscontrate nella stagione invernale erano in linea con l’anno precedente, se non addirittura superiori». Per quel che riguarda quest’anno, «dove possibile abbiamo potenziato ulteriormente il sistema d’innevamento artificiale», prosegue Minella, «ma se la stagione alle porte dovesse confermarsi priva di precipitazioni come le ultime due, dovremo fare in modo che alle spese partecipino anche gli altri soggetti che vivono di turismo». Per risolvere il problema in via definitiva serve un intervento strutturale: «Assieme alla Regione, stiamo cercando di ottenere autorizzazioni e risorse per realizzare nuovi bacini a disposizione dell’innevamento artificiale. Questo è l’intervento che potrebbe permetterci di guardare al futuro con maggiore ottimismo».

Bene nonostante la siccità. «Lo scorso inverno», ricordano dal Dolomiti Superski, «è partito con l’assoluta mancanza di precipitazioni. Fortuna ha voluto, che le condizioni climatiche fossero invece positive, per quanto riguarda le temperature e l’umidità. Ciò hapermesso di innevare puntualmente un gran numero di piste per l’apertura degli impianti a partire dal 26 novembre». E sottolineano come questa efficienza, «che si basa in gran parte sugli investimenti costanti e cospicui negli impianti di innevamento, effettuati dalle 130 società consorziate di Dolomiti Superski, ha permesso di aprire i primi impianti in anticipo sulla tabella di marcia».

Subito aperti 600 km di piste. Nell’analisi dell’andamento della stagione, dunque, si evidenzia come da subito siano stati disponibili oltre 600 km di piste aperti su 1.200 totali e il 70% degli impianti in funzione, il che si è tradotto in numeri più che soddisfacenti, come l’11% di passaggi in più rispetto all’inverno precedente, anche grazie a un ponte dell’Immacolata ideale. Soddisfacenti anche i risultati relativi alle vacanze di Natale, anche se la prima settimana delle festività natalizie non ha fatto registrare il tutto esaurito. «Fino all’Epifania abbiamo incrementato del 4% il numero di giornate sci vendute fino a quel momento, con il 5% in più di passaggi agli impianti, sempre rispetto all’anno precedente. Si sono avuti poi solo sette giorni di cielo coperto nell’arco di otto settimane, e la clientela ha dimostrato di apprezzare piste perfette, temperature piacevoli e tanto sole. Durante le vacanze di Natale abbiamo registrato mediamente 1,7 milioni di passaggi al giorno sugli impianti di Dolomiti Superski, con una media di 130 mila sciatori al giorno sulle piste».

Risultati più che positivi anche per il periodo tra Carnevale e metà marzo, che per l’industria turistica invernale delle zone dolomitiche è molto importante, in quanto tempo di vacanze per molte nazionalità. I primi ingressi, che sono i cosiddetti “utenti unici” al giorno, sono cresciuti dell’1,4%, con un +1,8% di giornate sci vendute. La giornata con la maggiore affluenza in termini di primi ingressi è stata il 27 febbraio con 184 mila persone in pista (+15% verso la giornata di maggiore affluenza della stagione precedente), mentre il 2 marzo si sono registrati 2,6 milioni di passaggi agli impianti (+9% in confronto alla giornata con il maggior numero di passaggi nella stagione invernale precedente). E questo anche perché il bel tempo ha baciato le Dolomiti diversamente da alcuni competitor internazional.

Al 1° di maggio, data di chiusura degli ultimi impianti di risalita nel Dolomiti Superski, si è registrato un +1,6% degli incassi totali della stagione, con un –2% di passaggi e un –1,3% di giornate sci vendute. Stagione lunga, dunque, quella scorsa e caratterizzata dalla mancanza totale di neve naturale. Ma l’affluenza non ne ha risentito perché l’ottima qualità delle piste ha soddisfatto pienamente le aspettative degli appassionati di sci.(s.v.)

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