Tecnologia e comfort: le nuove funivie da record sulle Alpi

I tempi delle lentissime seggiovie, dove congelare fianco a fianco oscillando sotto un vento impietoso, o delle funivie cigolanti stipate all’inverosimile, sono finiti. Oggi anche il momento del trasporto in quota cessa di essere un “tempo morto”, uno scotto da pagare per poter essere in cima, ed entra a fare parte dell’esperienza gratificante dello sci.

Merito degli investimenti che hanno trasformato il settore, in particolare sulle Alpi italiane. Solo sulle Dolomiti, quest’inverno, sono stati spesi 70 milioni di euro per l’ammodernamento di seggiovie e cabinovie o la loro realizzazione ex novo. Generalmente si tratta di sostituire vecchi impianti con altri veloci, sostenibili e meno impattanti, o collegare tra loro delle tratte, ampliando strategicamente e con poco sforzo i comprensori. In questo modo agiscono da moltiplicatore per le economie locali, contribuendo a sostenere l’occupazione e a prevenire lo spopolamento.

Due le parole chiave: tecnologia – quindi più sicurezza ed efficacia – e comfort, con cabine silenziose e di design, wifi, e talvolta perfino sedili in pelle riscaldati.

Qualche esempio? Skyway, sul Monte Bianco, che collega Courmayeur con i 3.500 metri di Punta Helbronner, definita l’«ottava meraviglia del mondo»: le sue cabine ultratecnologiche ruotano lentamente sul loro asse per offrire un giro completo del panorama. Oppure in Val di Fassa la nuova cabinovia ad ammorsamento automatico D-Line, che porta fino a 2.400 persone l’ora sostituendo la vecchia funivia: un progetto che ha richiesto 14 nuovi brevetti e contiene decine di elementi di novità.

Molto particolare, in Alto Adige, la seggio-cabinovia “telemix”, ad Obereggen. Cabine e seggiole sono montate sulla stessa fune, accogliendo così sia i passeggeri che gli sciatori che desiderano rimanere con gli sci ai piedi.

Gli impianti a fune rappresentano una forma di mobilità sostenibile che permette di lasciare a valle le auto. Uno degli ultimi investimenti in questo senso è la cabinovia Piz Seteur, grazie alla quale sarà possibile raggiungere il passo Sella e quindi il circuito Sellaronda da Plan de Gralba. Ma anche l’occhio vuole la sua parte, e così le 77 spaziose cabine a dieci posti vantano il design di Pininfarina.

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