Uno skipass “à la carte”

Ad ogni stagione si moltiplicano, nei comprensori italiani, le proposte disegnate su misura degli sciatori, calibrate in base alle loro esigenze. Cambiano i format, ma alla base ci sono alcuni elementi che determinano il modo in cui si articola l’offerta.

  

 

Lo skipass non è solamente una chiave di accesso alle piste. È uno strumento complesso che si rivolge a un mercato con esigenze e profili quanto mai vari, e lo fa anche riunendo sotto la stessa proposta più skiaree, collegate o meno tra loro. Per raccontarlo facciamo un passo indietro, ribadendo il principio che sovrintende all’organizzazione di una skiarea: tutto è strutturato intorno a un obiettivo importante, offrire un’occasione di divertimento e sport nella natura.

Tra gli aspetti determinanti nella scelta della località dove sciare, c’è la varietà, ovvero la possibilità di sciare su tante piste diverse in scenari differenti. Questo perché lo sci non è solo prestazione e gesto atletico, ma esperienza emozionante da vivere nella natura, anche in luoghi che senza impianti non sarebbero raggiungibili in inverno. L’estensione delle skiaree ed il loro eventuale collegamento tra loro è un altro fattore che influenza la soddisfazione del pubblico. Scegliere ogni volta il versante o l’area dove mettersi alla prova, utilizzare impianti gestiti da operatori vari senza mai cambiare skipass: è un’opportunità offre un senso di libertà particolare, annulla i confini a beneficio di una reale immersione nel regno della neve.

Anche la durata del soggiorno influisce nell’elaborazione della proposta rivolta agli utenti: lo sciatore che si ferma alcuni giorni si muove malvolentieri in macchina da un’area all’altra, teme di perdere tempo prezioso negli spostamenti, mentre uno sciatore di prossimità che compra uno stagionale ama poter scegliere anche la mattina stessa dove punterà gli sci.

Quanto al costo, è il quarto elemento che concorre alla nascita di formule skipass sempre più agili e versatili. In termini di rapporti costi-offerta, lo sci non può essere considerata un’attività esageratamente costosa, se si considera la complessità della “macchina” che sta dietro al funzionamento di un’area sciabile, tra impianti di risalita, innevamento, gestione delle piste, sicurezza. Ma una certa capacità di spesa è comunque richiesta allo sciatore, che deve poter scegliere con la massima serenità tra formule differenti, in modo da massimizzare il tempo dedicato alla sua passione.

Riassumendo: varietà, estensione del comprensorio, durata del soggiorno, capacità di spesa sono tutti elementi che, nel gioco della domanda e dell’offerta, motivano la scelta di immaginare ticket differenti, allargando l’orizzonte delle scelte possibili per lo sciatore.

A questa esigenza le varie località rispondono con sempre maggiore creatività, adattandosi a un mercato in costante evoluzione. Nascono quindi proposte come la novità lanciata quest’inverno da Dolomiti Superski, la Superski Family, che garantisce ai nuclei familiari un’elevata flessibilità quanto al numero di persone associate, quantità di giornate sci desiderate e budget disponibile. O ancora, le opzioni che permettono di acquistare online lo skipass – o di integrarlo o ricaricarlo – per potersi presentare direttamente, sci ai piedi, davanti agli impianti. Formule come la stessa My Dolomiti Skicard, o Teleskipass in Valle d’Aosta, MyPass Sci attiva in tanti comprensori tra Lombardia e Trentino o la tessera che comprende tutte le stazioni lombarde. Tante iniziative che privilegiano il comfort, la versatilità, la possibilità di scelta.

 

di Sandro Lazzari e Elena Tartaglione pubblicato su Rivista Sciare numero 721

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