La fune e la carrozzina: la montagna accessibile per tutti

La montagna è una fonte inesauribile di bellezza, scoperte ed emozioni che ci fanno sentire più intimamente connessi alla natura: per questo motivo non è tollerabile l’idea che questa meraviglia sia preclusa ad alcune persone. Da quando esistono, gli impianti a fune servono precisamente ad avvicinare le persone alla montagna: ecco che il tema dell’accessibilità diventa centrale per lo sviluppo di tutto il settore.

In questi anni si sono moltiplicati gli sforzi per rispondere a questa necessità e molte società di impianti a fune hanno rinnovato e rimodellato la propria offerta in modo tale da accogliere tutti, sia in inverno che – per chi è aperto – in estate.

Come si sono attrezzati gli impiantisti? Ecco una carrellata di esempi: in Alto Adige, a Passo Pordoi, ci sono parcheggi riservati, tapis roulant per l’accesso alla funivia, posti per chi sale in sedia a rotelle in cabina, servizi igienici dedicati e, una volta arrivati in cima, a Sass Pordoi, si trova una bella terrazza senza ostacoli. Stesso discorso sulla funivia di Predazzo, che porta sul massiccio del Latemar: agibilità e comodità, anche grazie al personale che veglia sull’entrata e l’uscita dalle cabine.

Spostiamoci in Veneto, sulle Funivie Lagazuoi. Un anno fa Valentina Tomirotti, alias Pepitosa, raccontava sul suo blog la sua avventura in quota. Salendo come lei in carrozzina da Falzarego si arriva fino alla stazione senza alcuna difficoltà, si ammira la galleria d’arte in quota e, volendo, si prosegue fino alla croce di vetta, grazie a un sentiero agibile e dalla pendenza limitata.

Rimaniamo in Veneto e dirigiamoci in cima al Monte Baldo, grazie a due tronchi di funivia con spazi ben segnalati per chi sale in carrozzina. Qui la cabina ruota a 360° per permettere a tutti di godersi il panorama.

Quest’ultimo dettaglio ci ricorda Skyway Monte Bianco, a Courmayeur: anche qui si gira, ammirando ghiacciai a perdita d’occhio. In più si sale confortevolmente in sedia a rotelle, ci si sposta comodamente in spazi ampi e dotati di rampe, ascensori, sia alla stazione del Pavillon che a quella a monte, punta Helbronner.

Scendiamo in Toscana, e precisamente sulla Doganaccia: nel 2019 avevamo festeggiato l’arrivo del dualski, guscio per bambini con disabilità motorie desiderosi di sciare. Qui troviamo anche parcheggi riservati, chalet, spogliatoi, maestri e istruttori qualificati. Sulla funivia dell’Abetone la musica non cambia, anzi. Tutto qui è studiato per far sì che ogni persona possa godere di panorami mozzafiato muovendosi in autonomia.

E così tanti altri impianti di montagna e non. Gli impiantisti sono tra i primi ad avere assimilato il significato della Convenzione Onu ratificata dall’Italia nel 2009: la disabilità non è una caratteristica intrinseca dell’individuo, ma al contrario è il frutto dell’interazione tra una condizione personale e un ambiente sfavorevole. A noi la responsabilità di rimuovere ogni ostacolo e permettere a tutti di godere di un diritto.

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