La montagna pronta a partire per l’estate, ma dagli impianti si alza il grido d’allarme: “Chiediamo al Governo di aiutarci”

Gli esperti di marketing turistico e i trend setter sono d’accordo: cosa cercano gli italiani dopo la quarantena? Natura, spazi incontaminati, aria pura. In breve, la montagna, protagonista dell’estate 2020.
A questa domanda corrisponde un’offerta che al momento è soffocata dalla mancanza un piano di ripresa condiviso. Servono regole sicure a cui attenersi per poter rimettere in marcia funivie, seggiovie, “ovetti” e così via. Mentre si aspetta un segnale la montagna italiana, fatta di lavoro, impresa, investimenti, vive uno stallo economicamente insostenibile: è vera emergenza.


(Foto Kronplatzsummer_Skirama Kronplatz_Wisthaler – Tutti i diritti riservati)

“Lanciamo un appello: siamo pronti a ripartire, con tutte le precauzioni del caso” dichiara Valeria Ghezzi, Presidente di ANEF. “In quanto settore trainante dell’economia di montagna abbiamo bisogno di una cornice di riferimento e di tempistiche certe. Chiediamo con urgenza interlocutori con cui elaborare un piano condiviso con il Governo. Da parte nostra, siamo fin d’ora disponibili ad adottare ogni necessaria misura di sicurezza”.

La montagna è la candidata ideale per una vacanza sicura: la natura e l’aria pura trasmettono benessere, lo sport in quota aiuta a riprendere le forze e a riacquistare energia. Anche mantenere il distanziamento è facile e immediato: tante attività si praticano in solitudine o in piccoli gruppi, in famiglia.
Gli impianti a fune sono un mezzo di trasporto sostenibile che permette a tutti di salire in quota e godere della natura. A patto di adottare protocolli e regole di comportamento ad hoc, che tengano conto di come le funivie differiscano, per le loro caratteristiche intrinseche, da ogni altra tipologia di trasporto pubblico di persone.

Sono tante le soluzioni proposte al Governo. Ad esempio, il distanziamento fisico di almeno un metro all’interno delle cabine e in ogni luogo e contesto, dal parcheggio alle casse, dai tornelli alle stazioni e alle sale d’aspetto. L’obiettivo deve essere anche quello di intervenire sulla portata degli impianti, bilanciandola con l’affluenza, per evitare code e assembramenti. Si parla inoltre di igienizzazione accurata delle superfici e delle cabine, obbligo di utilizzare DPI come mascherine e guanti durante tutto il viaggio, areazione di cabinovie e funivie.


(Foto Funivie Ciampinoi – Tutti i diritti riservati)

ANEF propone che queste misure siano oggetto di una valutazione da parte di esperti, e che tutta la questione venga riesaminata periodicamente, a scadenze ravvicinate – ad esempio ogni due mesi – per calibrare ogni azione al contesto e seguire proattivamente l’evoluzione della situazione, un passo alla volta.
I margini di azione sono ampi, le soluzioni si trovano, la volontà di ripartire – anche aprendo nuove strade – è più forte che mai. Ora si tratta di rendere possibile tutto questo, lavorando insieme.

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