L’INTERVENTO DI VALERIA GHEZZI, PRESIDENTE ANEF, AL CONVEGNO “NEVEDIVERSA – IL TURISMO INVERNALE AI TEMPI DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA” ORGANIZZATO DA LEGAMBIENTE

Presente questa mattina, martedì 7 marzo, al convegno Nevediversa – il turismo invernale ai tempi della transizione ecologica”,organizzato da Legambiente a Torino, la presidente di ANEF, Valeria Ghezzi, in qualità di relatrice.

“I gestori degli impianti a fune sono consapevoli di operare in ambienti delicati e sono i primi ad avere a cuore la tutela della montagna – ha spiegato Valeria Ghezzi – Per noi, e per le intere comunità che contribuiamo a sostenere, le ‘Terre alte’ sono patrimonio e prodotto, siamo quindi ben disposti a dialogare con chiunque voglia collaborare costruttivamente”.

“Per gli impiantisti è vitale lavorare in un’ottica di sostenibilità: ambientale, sociale ed economica – ha continuato Valeria Ghezzi – Solo coniugando questi tre aspetti è possibile mantenere un equilibrio tra la tutela dei territori e la tutela delle comunità che vivono in montagna”.

Autore: Francesco Lovati

Il primo passo per arrivare a minimizzare emissioni e consumi e quindi costruire imprese sostenibili è essere consci del proprio impatto sull’ambiente. Le certificazioni ambientali che sempre più località turistiche stanno ottenendo portano a prendere coscienza di quanto si consuma, di quanto si inquina e di cosa bisogna fare per migliorarsi.

Alle sfide che pone il futuro le società impianti rispondono con i fatti, tanti progetti e azioni che testimoniano attenzione, cura e una grande volontà di tutelare l’ambiente in cui vivono e operano.

Impianti, energia, tecnologia e buone pratiche

Gli impianti di risalita utilizzano motori elettrici, quindi non emettono direttamente gas climalteranti. Anche l’impatto sonoro è sostanzialmente inesistente, a maggior ragione nelle realizzazioni di ultima generazione che utilizzano l’azionamento diretto che riduce il numero di meccaniche in gioco garantendo meno rumore ma anche l’abbattimento dell’utilizzo di oli lubrificanti.

Per fare un esempio, l’impianto “Son Dei Prade – Bai De Dones” che funge da collegamento tra la ski area delle Tofane a Cortina e la ski area 5 Torri, ha permesso, nel primo inverno di utilizzo, di ridurre del 45% le persone che hanno utilizzato l’auto per compiere quella tratta. Questo ha permesso di risparmiare la percorrenza di 280.682 km con una riduzione di emissioni, considerando anche la soppressione del servizio di skibus, di 106 tonnellate di CO2.

Ci sono esempi particolarmente virtuosi come il Consorzio Skicarosello Corvara, che gestisce gli impianti tra Corvara, La Villa e San Cassiano, che ha preso in gestione impianti fotovoltaici e idroelettrici che producono oggi il 100% dell’energia che serve per far funzionare i 28 impianti di risalita.

Da anni Pinzolo, parte della Ski area Campiglio, ha intrapreso unpercorso di sostenibilità che la ha portata a diventare la prima ski area Carbon Neutral. Funivie Pinzolo Spa ha calcolato la sua Corporate Carbon Footprint (CCF), somma di tutte le emissioni di CO₂ che un’azienda produce in un dato periodo di tempo stabilito. Le 3.379,9 tonnellate di CO₂ prodotte tra maggio 2021 e aprile 2022 non sono state compensate attraverso crediti di carbonio certificati generati grazie alla costruzione di una centrale idroelettrica in India nel distretto di Uttarakhand sul fiume Alaknanda. Azzerando le proprie emissioni è stato così realizzato anche un progetto di solidarietà a sostegno di popolazioni più povere.

La tecnologia porta aiuti concreti e decisivi per permettere il contenimento dei consumi. Pioniera in questo è stata Carezza dove negli anni sono state attuate numerose misure per sfruttare al massimo il potenziale di risparmio di un comprensorio sciistico. Per quanto riguarda l’innevamento, si sfruttano le finestre di freddo intenso, ovvero con temperature vari gradi sotto lo zero e umidità bassa, in questo modo si “produce neve” con la massima resa. A tal fine è necessario un impianto moderno (completamente digitalizzato), potente e disponibilità d’acqua, così in 3/4 giorni si può creare buona parte della neve che servirà per tutta la stagione. In più il monitoraggio della quantità reale di neve al suolo permette di evitare sprechi e di produrre neve dove realmente serve. Per quanto riguarda la manutenzione delle piste, i mezzi battipista di Carezza sono costantemente monitorati e hanno percorsi prestabiliti per evitare più passaggi in uno stesso punto. Oltre a questo, una serie di piccoli e grandi accorgimenti hanno permesso di arrivare a un risparmio energetico del 20/30% di gasolio ed energia elettrica.

Sostenibilità sociale, economia e ambientale

Dal 2019 la Skyway Monte Bianco, la funivia che porta fino ai 3466 di Punta Helbronner, nel cuore del “Tetto d’Europa”, redige un bilancio di sostenibilità che rispetta il quadro dei Sustainable Development Goal indicato dalle Nazioni Unite all’interno dell’agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030. Skyway Monte Bianco ha implementato una serie di pratiche e procedure finalizzate al controllo e alla minimizzazione dei consumi di risorse energetiche e naturali, in particolare energia elettrica e acqua, privilegiando l’acquisto di energia autoprodotta o prodotta da fonti rinnovabili, l’utilizzo di mezzi di trasposto aziendali elettrici e tante altre iniziative e buone pratiche. Tutte le azioni e le forniture sono controllate perché vengano privilegiate quelle a basso impatto ambientale o che utilizzano materiali riciclati. Questo si innesta in una concezione generale che parte dal presupposto di valorizzare la naturalità e la biodiversità del territorio dando allo stesso tempo grande valore all’inclusività e alla sostenibilità sociale.

Un esempio che rappresenta alla perfezione cosa gli impianti di risalita rappresentino per intere comunità montane è quello di Funivie Arabba. L’azienda si sta impegnando nella realizzazione di iniziative e servizi che diano valore al territorio. Proprio per questo Funivie Arabba è la prima società funiviaria a diventare Società Benefit. Un’operazione pionieristica anche al di là del mondo degli impianti di risalita. L’obiettivo è quello di creare un’azienda che oltre agli obiettivi di profitto abbia lo scopo di produrre effetti positivi sulla società e sulla comunità. Questa operazione ribadisce quello che gli impianti di risalita e il mondo dello sci rappresentano per il turismo montano con l’obiettivo di offrire valore e lavoro anche al di là della stagione sciistica.

“Gli impianti a fune – spiega Diego De Battista, CEO di Funivie Arabba, non devono essere giudicati importanti unicamente perché creano posti di lavoro. Al contrario, essendo di fatto il motore economico trainante di queste valli, possono e devono dare un qualcosa in più per far sì che la gente voglia continuare a vivere qui e creare a loro volta valore per il territorio”.

Quindi l’attività imprenditoriale vuole affermarsi come soggetto in grado di mantenere vivo il territorio attraverso progetti che vanno oltre il pur essenziale concetto di valore economico

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