La Legge sulla Montagna, che sarà discussa nelle prossime settimane (qui il disegno di legge), dovrebbe inaugurare un nuovo approccio della politica alle “Terre alte”. Le speranze degli operatori turistici e di ANEF, che rappresenta la stragrande maggioranza degli impiantisti italiani, è quella di un nuovo approccio nei confronti di un territorio che ha esigenze particolari in un’ottica di promozione dello sviluppo sostenibile.
È necessario per rispondere alle esigenze dei territori montani, che sono un patrimonio del nostro Paese e vanno non solo salvaguardati ma soprattutto valorizzati – ha spiegato il ministro delle regioni e delle autonomie Roberto Calderoli – Maggiore tutela dei servizi e incentivi allo sviluppo, misure a sostengo del tessuto socio-economico per contrastare lo spopolamento e ridurre i divari territoriali, insieme a una precisa definizione di Montagna. Questi sono gli obiettivi del nostro disegno di legge”.
Sulla scia dell’ottima collaborazione con il ministero del Turismo, che ha portato allo stanziamento di un importante aiuto al settore impianti a fune ulteriori 230 milioni di euro per gli impianti di risalita per l’anno 2024, ANEF considera che la legge in fase di approvazione sia un ulteriore passo in avanti nel riconoscimento della montagna, anche se non mancano criticità che vanno affrontate.
In primo luogo, la carenza di personale: “La filiera turistica montana – spiega Valeria Ghezzi, presidente di ANEF – ha inaugurato la stagione estiva con una grave carenza di personale. Non si riescono a trovare persone per ricoprire ruoli, anche di responsabilità, e con livelli di retribuzione che sono superiori alla media. Devono essere create le condizioni per favorire l’afflusso di lavoratori con competenze coerenti con le nuove esigenze operative”. Il tutto in un’ottica di reale sostenibilità e con l’obiettivo non solo di attrarre turisti ma di creare valore economico e sociale per le popolazioni di montagna rispettando e valorizzando al tempo stesso l’ambiente.
“Per questo nei programmi delle scuole la montagna andrebbe approfondita all’interno dei programmi di materie come storia, botanica, biologia, educazione tecnica che oggi considerano le ‘terre alte’ solo in maniera parziale”, ha aggiunto la presidente di ANEF che lancia anche l’idea di un aiuto alle famiglie meno abbienti per l’attrezzatura e la logistica per rendere più accessibile a tutti la montagna stimolando la volontà nei giovani di mettersi in gioco per sviluppare il territorio e preservarne le tradizioni.
Nel 2026 le montagne italiane ospiteranno i Giochi olimpici di Milano Cortina, un appuntamento pensato in maniera sostenibile e volto alla promozione delle varie comunità coinvolte (saranno le prime Olimpiadi “diffuse”) e questa è un’occasione che non va persa: “Non dovranno limitarsi a una sterile autoreferenzialità ma fungere da moltiplicatore di investimenti per le aree montane interessate”.
Autore: Francesco Lovati
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