Autunno sulla fune, tra terra e cielo: le meraviglie di stagione

È arrivata una delle stagioni preferite dai trekker. Il profumo del bosco che sale dal basso, dopo la pioggia, i paesaggi illuminati dai raggi obliqui del sole, la malinconica bellezza dei colori che virano al giallo dorato, al bruno, al rosso. La maggior parte degli impianti a fune ha chiuso i battenti in attesa di ricominciare con le prime nevi, ma quelli rimasti in funzione permettono ancora di godere pienamente del fascino della montagna nella mezza stagione. Uniche raccomandazioni: infilare nello zaino una giacca antivento e antipioggia, coprirsi le orecchie e prepararsi a scattare delle belle fotografie.

 

1 – Molveno, uno scrigno naturale vista lago

Non ce ne voglia Modugno, ma il vero “blu dipinto di blu” è quello del lago di Molveno, in Trentino, che non per nulla ha ottenuto le Cinque Vele di Legambiente. Tanta bellezza lo rende molto popolare e frequentato in estate. Vale davvero la pena di scoprirlo in autunno, lontano dalla folla. Magari approfittando del colpo d’occhio che offre la cabinovia panoramica che parte dal centro di Molveno e arriva all’altopiano del Pradel, aperta quest’anno tutti i giorni fino all’11 ottobre, e nei weekend fino a domenica 1° novembre. Sull’altopiano, nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta, ci attendono numerosi sentieri e, salendo ulteriormente a piedi, il Palon di Tovre, un balcone naturale da dove ammirare le Dolomiti.

2 – Alla corte del re del lago di Garda, il Monte Baldo

Direzione Monte Baldo: il “re” del lago di Garda – supera i 2000 metri – veglia sullo specchio d’acqua, in posizione strategica. Lo chiamano “giardino d’Europa”, perché la vicinanza al lago crea tanti microclimi differenti, un po’ come se un angolo di macchia mediterranea si fosse incuneato all’interno delle Dolomiti. Fino al 1° novembre, tutti i giorni, due tronchi di funivia portano a quota 1760 metri: la seconda cabina, da San Michele a Tratto Spino, gira su se stessa a 360°, offrendo una panoramica completa del lago, delle colline e della montagna. Dalla cima partono tanti sentieri di difficoltà variabile, lungo le creste del Baldo ad esempio. È una zona molto apprezzata da chi pratica il nordic walking, eccellente preparazione allo sci da fondo: aspettando la neve si tonifica tutta la muscolatura.

3 – Lussari: tre popoli, un santuario sospeso nel tempo

Un gioiello tutto Mitteleuropeo, a pochi km dall’Austria e dalla Slovenia: ultima chiamata per la Telecabina del Monte Lussari, a Tarvisio, in provincia di Udine, che rimane aperta nei weekend fino al 6 ottobre. Si parte da Caporosso e in pochi minuti si sale a 1.789 metri, all’altezza di questo borgo fiabesco e sospeso nel tempo, circondato da valli e cime a perdita d’occhio. Qui si trova il santuario del Lussari, detto dei tre popoli, in quanto crocevia tra il mondo latino, slavo e tedesco. Il monte offre tanti sentieri dove passeggiare, ma anche dove andare in mountain bike o a cavallo tra rifugi e malghe. Scendendo, o prima di salire, si consiglia il giro dei due laghi di Fusine, perfetto per le famiglie, con ampie soste per fare fotografie ai monti dei Mangart che si riflettono nelle acque cristalline.

 

4 – Carezza, alla scoperta della leggenda di re Laurino

Una tavolozza di colori caldi e freddi accoglie i camminatori nella zona di Catinaccio Latemar, nel cuore roccioso delle Dolomiti. Fino al 2 novembre si può prendere la cabinovia Nova Levante, con trasporto bici, e salire fino alla Malga Frommer, al Passo Nigra, punto di accesso a tanti sentieri verso malghe e rifugi. Tutto intorno la Val d’Ega è davvero ricca di scorci sorprendenti: si può ammirare il lago di Carezza, o che in ladino si chiama “Lec de Ercaboan” cioè “lago dell’arcobaleno”, o esplorare il gruppo del Catinaccio, o Rosengarten. Secondo la leggenda, legata al mitologico sovrano del popolo dei ladini, re Laurino, sarebbe un giardino di rose pietrificato, che al crepuscolo, con l’“enrosadira”, rivela tutta la sua bellezza colorandosi di rosa.

 

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