In montagna affari per 11 miliardi (Il Sole 24 ORE)

La stagione del turismo invernale inizia tra breve, dopo una estate a pieni giri per l’industria delle vacanze. Le attese sono molto positive. Secondo una indagine realizzata da Jfc e che sarà presentata al salone Skipass di Modena (29 ottobre-1° novembre) gli indicatori sono positivi.

Intanto il popolo dello sci cresce e si stimano 70mila nuovi praticanti di fascia medio alta. Il popolo degli sciatori è stimato intorno ai 3,9 milioni di persone. Cui si aggiunge almeno un milione di cosiddetti Slons (snow lovers no skiers) ovvero di persone che trascorrono una vacanza in montagna d’inverno ma senza sciare, preferendo centri benessere e gastronomia.

Per quanto riguarda i flussi quest’anno si prevede un incremento in termini di arrivi assai consistente, pari a un +7,8% secondo Jfc, mentre per quanto riguarda le presenze gli indicatori segnano un +7,1%. In merito al fatturato, invece, si prevede un incremento intorno al 7,3%. Complessivamente – rilevano alla Jfc – il business del turismo invernale vale nel complesso circa 11 miliardi di giro d’affari, pari all’11,5% del totale complessivo del fatturato turistico. Crescono un po’ tutti i comparti dello sci con particolare riguardo per snowboard (+10,4%), freestyle (+13,3%) e scialpinismo (+37%).

Per quanto riguarda il budget la spesa media per la vacanza d’inverno dovrebbe aggirarsi su quota 975 euro a settimana. I costi risultano quest’anno in aumento medio del 3,9% – rilevano alla Jfc – che sale al 5,4% per i soggiorni più brevi (week end).

Apripista della stagione invernale 2015/16 (escludendo lo Stelvio specializzato nello sci estivo) è Breuil-Cervinia in Valle d’Aosta, dove di fatto già si scia. Condizioni meteo permettendo da inizio novembre in avanti gli impianti aprono via via, il momento clou si attesta in genere intorno al 4-7 dicembre.

Per quanto riguarda le presenze la stagione si dovrebbe caratterizzare – sottolineano gli operatori, per il ritorno degli italiani a fronte di un ulteriore incremento degli arrivi dall’estero (Polonia, Gran Bretagna e area scandinava dovrebbero compensare le difficoltà del mercato russo), grazie anche a un sensibile incremento degli investimenti promozionali.

Per quanto riguarda le Scuole sci (398) l’indagine Jfc ha rilevato in media aumenti dei prezzi intorno al 3,3% mentre gli impianti di risalita sono rincarati del 2%.

I grandi gruppi sono dunque fiduciosi. Club Med, ha incluso Cervinia e Pragelato tra i villaggi top performer. Valtur (Pila, Sestriere, Marilleva e Principe Marmolada) rilancia con enogastronomia e percorsi legati a produzioni tipiche ed escursionismo. «Sono positive le proiezioni per il settore della montagna e le città d’arte dove la domanda interna sembra confermare il trend di ripresa già evidenziato in estate e l’interesse degli stranieri, in particolare di americani, cinesi e nord europei, si rafforza» commenta Renzo Iorio, presidente di Federturismo-Confindustria.

«Il turismo è in recupero, le performance registrate quest’estate speriamo possano replicarsi anche nella stagione invernale» aggiunge Giorgio Palmucci, presidente di Aica Confindustria alberghi. «Abbiamo investito tanto sull’innevamento e sugli impianti- dice Valeria Ghezzi, presidente di Anef-Confindustria – almeno cento milioni in totale. Creiamo occupazione. Le attese sono positive, bene gli stranieri puntiamo sui clienti italiani. Resta da risolvere il nodo del provvedimento sulla vita tecnica , fondamentale per le piccole stazioni».

Articolo pubblicato su Il Sole 24 ORE il 23 ottobre 2015

(Vincenzo Chierchia)

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