Le vette dell’arte e l’arte sulle vette: le funivie porta d’accesso all’immaginazione

L’arte è ovunque. Ma soprattutto risiede nella vertigine dell’assoluto, nell’incontro con un orizzonte che può essere scalato, ma mai conquistato definitivamente, come la montagna. Questo confronto impossibile con la natura ci rende artisti, filosofi ed esploratori. Ed è forse per rendere un tributo a questa importante fonte di ispirazione che cerchiamo di mettere in contatto questi due estremi, la maestosità delle vette, da un lato, e le vette dell’arte, della cultura e del pensiero dall’altro. Anche utilizzando la tecnologia: gli stessi impianti funiviari che ci permettono di raggiungere quote impensabili sono un filo teso tra noi e la bellezza.

Non sorprende che sempre più spesso le stazioni funiviarie, le cabine, le piste da sci vengano utilizzate, esse stesse, come galleria d’arte, o luogo di rielaborazione culturale. Ecco alcuni esempi di questa interessante applicazione.

 

In pista con Salvador Dalì

Dieci anni fa “L’art au sommet” portava l’arte sulle piste da sci di Courchevel, stazione della Savoia, con una vera e propria esposizione a cielo aperto ispirata a Salvador Dalì. Da allora è diventata un appuntamento irrinunciabile. Quest’anno, per festeggiare l’anniversario i transalpini hanno deciso di rilanciare l’impresa allestendo una nuova grande mostra. Quest’inverno gli sciatori potranno scoprire una decina di opere realizzate da artisti contemporanei che si sono ispirati al celebre surrealista, tra orologi che si sciolgono e altre meraviglie dallo stile pop e urbano, colorato e ricco di immaginazione. In cima alla telecabina del Maroly, un’installazione dotata di photocall point permetterà di immortalarsi insieme a una scultura monumentale. Non mancheranno poi esposizioni, performance artistiche live, cabine decorate in versione street art.

 

Arte e cultura accessibili in vetta alle Dolomiti

Un laboratorio permanente di idee ad alta quota: è il nuovo spazio espositivo realizzato a 2.778 metri, nelle Alpi italiane. Lagazuoi EXPO Dolomiti, sospeso tra pareti di roccia verticali, è un luogo di arte e cultura, dove rielaborare il rapporto tra uomo e natura. L’edificio, completamente autosufficiente sul piano energetico, è al centro di una programmazione di eventi, d’inverno come d’estate, con momenti di approfondimento, esposizioni temporanee e progetti legati alla montagna. Lagazuoi EXPO Dolomiti, raggiungibile in appena tre minuti dalla stazione della funivia omonima, non è stata costruita ex novo, ma è stata ricavata adattando un edificio precedente, un magazzino. Il complesso si sviluppa su tre piani serviti da ascensore panoramico e dispone, tra l’altro, di quattro sale espositive. Rampe e ascensore garantiscono la completa accessibilità di ogni area, in estate come in inverno.

 

(Foto di Giacomo Pompanin – Tutti i diritti riservati)

 

Artisti internazionali tra ghiaccio perenne e funicolari

Siamo a Saas-Fee, piccolo comune nel Canton Vallese, oggi stazione sciistica di grido: qui si trova la “Galleria Maste 4”, una galleria d’arte raggiungibile con gli impianti, a quota 2.575 metri. Un luogo d’arte contemporanea ideato dall’artista olandese Marjolein Bos, che lavora e vive proprio a Saas-Fee. La vecchia stazione d’arrivo degli impianti Morenia, è diventata un polo artistico, strutturato su tre livelli: il primo ospita lo studio, il secondo una selezione di dipinti e sculture, e il terzo è aperto a incontri culturali ed esposizioni temporanee. Una piattaforma elevata pronta ad ospitare artisti internazionali. Attualmente potrebbe essere complicato visitarla, se non su prenotazione. Da qui si può salire a 3.456 metri con la Metro Alpin, la funicolare alpina più alta, e ammirare un’enorme grotta che ospita sculture di ghiaccio, mostre ed eventi.

 

 

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