L’intervento di Valeria Ghezzi, alla seconda Conferenza Nazionale sulle previsioni metereologiche e climatiche

Valeria Ghezzi, presidente di ANEF, è intervenuta nel corso della 2ª Conferenza Nazionale sulle previsioni meteorologiche e climatiche che tenutasi a Bologna il 21 e 22 giugno 2022. Nel corso dell’assemblea, cui hanno partecipato oltre 100 scienziati, sono stati presentati nuovi studi previsionali sui quali è possibile realizzare sistemi di allerta e strategie di adattamento.

“Le previsioni meteorologiche sono essenziali in particolare per la produzione di neve, prerequisito ormai fondamentale per garantire la sciabilità per tutto il corso dell’inverno” ha spiegato Valeria Ghezzi, presidente di ANEF. La programmazione e la certezza di avere la neve anche in condizioni climatiche avverse sono essenziali per lo sci e per tutta la sua filiera che rappresentano la stragrande maggioranza del fatturato della montagna invernale (90%). Un settore determinante non solo per prevenire lo spopolamento delle “terre alte” ma anche per presidiare i territori e prevenire il dissesto idrogeologico.

La neve tecnica è infatti prodotta in maniera efficiente quando le temperature e l’umidità sono basse e in assenza di vento.

“Per noi impiantisti, avere previsioni affidabili significa ottimizzare la produzione di meno evitando sprechi energetici. I sistemi di innevamento impiegano grandi quantità di energia quindi sfruttare al meglio le ‘finestre di freddo’, cioè i periodi in cui le temperature sono rigide e secche, permette di massimizzare la produzione e la qualità della neve sprecando meno risorse possibili. Lo stesso vale per il vento che, se presente, può vanificare l’effetto dei ‘cannoni’ spingendo la neve fuori dalle piste, quindi sprecandola”.

Questo per quanto riguarda le previsioni meteorologiche, che interessano il breve periodo. Le previsioni climatiche contemplano invece un lasso di tempo maggiore e si avvalgono di modelli in fase di sviluppo e sempre più sofisticati per arrivare a prevedere, con margini di errore tuttavia ancora consistenti, tendenze climatiche di medio e lungo periodo arrivando a prevedere, per esempio, se il prossimo inverno sarà più o meno secco o con temperature più o meno alte.

“C’è oggi una prospettiva che ci potrà portare a ragionare su ottiche di più lungo periodo – ha concluso Valeria Ghezzi – Al momento, per un impiantista, adattarsi al clima significa concretamente essere in grado di sfruttare al massimo le ore di freddo producendo la neve necessaria nel più breve tempo possibile e minimizzando l’impiego di risorse e di conseguenza i costi ambientali e finanziari. In questa sfida la tecnologia tutta italiana dei due maggiori produttori di impianti di innevamento a livello mondiale, Technoalpin e Demacklenko, ci sta aiutando in modo prezioso”.

Francesco Lovati

Ufficio stampa DOC-COM

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