Dopo l’anno senza sci i gestori di piste e impianti si stanno preparando al nuovo inverno in cui, tutti speriamo, si potrà tornare abbastanza vicini alla normalità. Le stazioni sciistiche attendono però ancora i ristori. Massimo Fossati, presidente di ANEF Lombardia, ci spiega a che punto siamo.
Accolta con favore la firma del decreto Sostegni e il riconoscimento del ruolo degli impianti a fune all’interno del comparto turistico montano, ora è il momento di stringere i tempi. “Abbiamo dimostrato che circa il 49 % dei nostri ricavi equivalgono alle nostre spese non comprimibili, e una intera stagione sciistica, più la coda di quella precedente, senza poter lavorare è stata drammatica per molti degli esercenti funiviari della Lombardia – ha commentato Fossati – Il problema è che i ristori non sono ancora arrivati. Manca ancora il portale che il Ministero sta predisponendo e dove potranno essere inserite le domande, speriamo che il tutto si possa risolvere il prima possibile, quei soldi sono essenziali perché in questo momento i problemi di liquidità accomunano un po’ tutte le ski area”.
Intanto sono state abbozzate, ma non ancora definite nei dettagli, le regole con cui lo sci potrà ripartire. Dovranno girare all’80 della capienza impianti chiusi e seggiovie con cupola e sarà obbligatoria la certificazione che attesta la vaccinazione, la guarigione o il tampone positivo.
“Sul Green pass tuttavia aspettiamo ancora chiarimenti circa i controlli. In ski area con un singolo punto di arroccamento è evidente che questo non è un grande problema ma in zone con 2 o più accessi o con impianti chiusi che gli sciatori utilizzano più volte al giorno la situazione si complica. Ecco perché abbiamo chiesto che le verifiche siano a campione e che non siano a nostro carico”.
Per il resto le ski area hanno già organizzato tutte le varie procedure atte a garantire il distanziamento, l’igienizzazione degli ambienti… D’altra parte, lo scorso febbraio, erano tutti pronti per partire, prima della doccia gelata dell’ultimo minuto. “Per la gestione delle code è poi allo studio con Regione Lombardia un’applicazione che permetterà uniformità in tutte le nostre ski area facilitando le operazioni e istituendo metodologie omogenee”.
Insomma, si può guardare al prossimo inverno con ottimismo?
“Rimaniamo sempre ottimisti e siamo soddisfatti di come il dialogo con le istituzioni sia oggi più frequente e costruttivo di quanto non sia stato qualche mese fa – ha concluso Massimo Fossati – Aspettando l’erogazione dei ristori, che a questo punto sono vitali, confidiamo nel fatto che il prossimo inverno possa essere davvero quello della ripartenza. Dobbiamo tuttavia avere ancora qualche risposta, oltre che su quanto detto in precedenza, anche sulla nuova legge per la sicurezza che entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio Permettere di minimizzare i rischi che i nostri clienti corrono è una delle nostre priorità ma i tempi sono strettissimi e nuove responsabilità vengono attribuite ai gestori di piste e impianti. Se per l’obbligo del casco fino ai 18 non vedo particolare problemi, diverso è il discorso per quanto riguarda l’erogazione dell’assicurazione, che sarà obbligatoria. Va anche chiarito l’aspetto ‘alcool zero’ che può, tra l’altro, rappresentare uno svantaggio competitivo”.
Francesco Lovati
Ufficio stampa DOC-COM
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