L’Alto Adige punta sugli sciatori di domani

Tante idee, un obiettivo: portare i bambini in montagna, perché si innamorino degli sport sulla neve e all’aria aperta.

Helmut Sartori, presidente di ANEF Alto Adige, racconta le iniziative locali per avvicinare i giovanissimi allo sci e alla montagna. Ecco la versione integrale dell’uscita, pubblicata sul numero 731 della rivista quindicinale Sciare Magazine.

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La prima volta che abbiamo indossato degli sci, la prima salita in funivia, la prima esitante discesa a spazzaneve (con conseguente capitombolo). Vere e intense emozioni che ci piacerebbe trasmettere ai più piccoli. Eppure, dati alla mano, si registra da tempo un forte calo tra i giovanissimi, sempre meno sulle piste. I comprensori sciistici, gli impianti a fune e le scuole di sci cercano di invertire il trend con un obiettivo di largo respiro: crescere una generazione di persone che amino la montagna, la conoscano e la frequentino – e non solo in inverno.
In prima linea c’è anche l’Alto Adige, terra di grandi campioni sugli sci, dotata di impianti avveniristici e di panorami di estrema bellezza. Decisamente lo sci è una tradizione alla quale gli altoatesini non sono pronti a rinunciare, come racconta Helmut Sartori, presidente di ANEF Alto Adige. “Cerchiamo di spingere i più piccoli ad appassionarsi alla montagna e agli sport all’aria aperta, in mezzo alla natura. Per questo abbiamo attivato vari progetti, come Go Snow Alto Adige, che porta gli studenti delle scuole medie sulla neve, accompagnati dai loro insegnanti. Il modello è quello delle “settimane bianche” in voga di qualche tempo fa: quattro giorni in montagna, 294 ragazzi, un pacchetto fortemente scontato che include hotel, impianti, trasporto pullman, maestro di sci, noleggio, grazie al sostegno della Provincia e degli operatori”.


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In Alto Adige si organizzano anche giornate promozionali. “A dicembre, sempre prima di Natale, c’è il Kids Snow Day, un evento che è cresciuto di edizione in edizione: l’ultima volta hanno partecipato ben 3000 ragazzi fino ai 12 anni di età. Quel giorno possono sciare gratuitamente, senza pagare il ticket, il noleggio del materiale e i maestri di sci. Per noi è fondamentale, perché meno bambini sulle piste significa, in prospettiva, meno adulti sciatori domani. Ma l’amore per questo sport, quasi sempre, nasce da un imprinting abbastanza precoce”. Queste sono le politiche attivate a livello provinciale, su tutto il territorio. Quanto ai singoli comprensori, decidono in quale misura praticare ai più giovani specifiche riduzioni sullo skipass.
Un altro “asso nella manica” è l’agonismo. Grazie alle competizioni, e a tutto ciò che ci ruota intorno, la squadra, gli allenamenti e via dicendo, si riesce a traghettare un certo numero di bambini attraverso e oltre l’adolescenza, che resta l’età più segnata dall’abbandono degli sci.
L’obiettivo generale, comunque, non è legato solo allo sci alpino. Come dimostrano i dati presentati a Skipass, il salone del turismo e degli sport invernali, cresce l’interesse per le altre discipline, le escursioni con le ciaspole, lo scialpinismo e lo sci di fondo. “Abbiamo iniziato ad integrare lo sci di fondo ai programmi di Go Snow e Kids Snow Day, raccogliendo varie adesioni” conclude Helmut Sartori. “Ci piacerebbe contribuire a rafforzare una cultura della montagna a 360°”.

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